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Incentivi alla transizione digitale e alla sostenibilità aziendale

Cos’è Investimenti sostenibili 4.0?

E’ un regime di aiuto per il sostegno, nell’intero territorio nazionale, di nuovi investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili. L’obiettivo è favorire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa, al fine di superare la contrazione indotta dall’emergenza Covid e di orientare la ripresa degli investimenti verso ambiti strategici per la competitività e la crescita sostenibile del sistema economico.

  • La misura, istituita con il decreto ministeriale 10 febbraio 2022, si pone in continuità con gli interventi promossi dai bandi “Macchinari Innovativi” (decreti ministeriali del 9 marzo 2018 e del 30 ottobre 2019), rispetto ai quali presenta comunque significativi elementi di novità.
  • Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese (PMI).
  • Dal 4 maggio 2022 sarà possibile accedere alla piattaforma informatica per compilare le domande di ammissione, che potranno essere presentate a partire dalle ore 10 del 18 maggio 2022.

Come funziona Investimenti Sostenibili 4.0?

La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli volti, in particolare, a:

  • favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare;
  • migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

Quante risorse sono a disposizione per Investimenti sostenibili 4.0?

Le risorse per i finanziamenti sono destinate:

  • 250 milioni agli investimenti da realizzare nelle regioni del Centro-Nord (Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto, Umbria e Province Autonome di Bolzano e di Trento) con spese ammissibili non inferiori a 1.000.000 di euro e non superiori a 3.000.000 di euro;
  • 428 milioni per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) con spese ammissibili non inferiori a 500.000 euro e non superiori a 3.000.000 di euro;

Inoltre, una quota pari al 25% della dotazione finanziaria complessiva sarà destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Fondo Perduto e Temporary Framework

Le agevolazioni sono concesse, ai sensi e nei limiti di quanto previsto dal Temporary Framework, nella forma del contributo in conto impianti (contributo a fondo perduto), a copertura di una percentuale in funzione del territorio di realizzazione e della dimensione delle imprese. In particolare:

  • programmi di investimento in Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, potranno accedere a un contributo a fondo perdutomassimo pari al 60% delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 50% per le imprese di media dimensione;
  • per programmi di investimento nelle regioni Basilicata, Molise e Sardegna, il contributo a fondo perdutomassimo è pari al 50%delle spese ammissibili per le imprese di micro e piccola dimensione e al 40% per le imprese di media dimensione;
  • infine, per gli investimenti da realizzare nelle altre Regioni, il contributo a fondo perduto massimo è pari al35% per le imprese di micro e piccola dimensione e al 25% delle spese ammissibili per le imprese di media dimensione;

Investimenti sostenibili 4.0: come avere le risorse?

Le PMI interessate devono:

  • essere regolarmente costituite, iscritte e «attive» nel registro delle imprese
  • essere nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali
  • non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, fatte salve le deroghe previste per le micro e piccole imprese dalla disciplina in materia di aiuti di riferimento
  • trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi
  • essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di normativa edilizia e urbanistica, del lavoro, della prevenzione degli infortuni e della salvaguardia dell’ambiente ed essere in regola in relazione agli obblighi contributivi
  • aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero
  • non aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento
  • non trovarsi in una delle situazioni di esclusione previste dall’art. 5, comma 2, del DM 10 febbraio 2022.
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